Un aumento della troponina T cardiaca predice un outcome non favorevole nel lungo periodo dopo impianto di stent
Nel corso di un periodo d’osservazione di 7,8 mesi, la mortalità cardiaca dopo impianto di stent è risultata più alta nei pazienti con un aumento della troponina T cardiaca (cTnT) (9,1% vs 0,9%) e della creatin chinasi (7,1% vs 1,3%) rispetto ai pazienti senza significativi aumenti di questi due parametri.
Allo studio hanno preso parte 278 pazienti consecutivi.
Inoltre gli aumentati livelli di troponina T cardiaca sono risultati associati ad una maggiore incidenza di eventi avversi cardiaci maggiori (MACE, major adverse cardiac events: 13,1% versus 4%). L’aumento dei livelli di troponina T cardiaca è un predittore indipendente di un outcome (esito) non favorevole nel lungo periodo dopo impiego di stent. ( Xagena2002 )
Herrmann J et al , Heart 2002; 87: 549-553